Vittorio Camardese ospite a “Chitarra Amore Mio“ (RAI-1965) LA NASCITA DEL TAPPING

Vittorio Camardese nel 1965 presenta un nuovo modo di suonare la chitarra diventando il precursore di uno stile. Anni dopo questa tecnica verrà chiamata “Tapping“. Interview: Dr. Vittorio Camardese Good evening Thank you very much for coming Thank you for inviting me You apparently travel a lot, don’t you? Well, it’s not my guitar. I borrowed it. Don’t you travel much? Well, I can’t, because... Sit down, please. Thank you. ...because I work in an hospital, so I’m not allowed... Of course. Where do you work? At the San Filippo. In Rome? In Rome, yes. Did you have to ask for a special permission to come here? I did, actually, I had to ask my superior. Who is your superior? Professor Giacobini. Why, is it not dignified for a doctor to play guitar? No, that’s not it. It’s a matter of customs, of politeness... So... ...it seemed appropriate... You are a radiologist, aren’t you? Yes, a radiologist. So, I’ve been told that you have your own peculiar style of guitarplaying. A method, a special technique. Yes, so they say; I don’t know, I’ve always played this way. You studied on your own... Yes, I’m self-taught. ...self-taught. Do you know music theory? I don’t Why don’t you show us what your technique... Yes. My technique works like this: instead of plucking the string... I tap on it. Let’s hear... Yes. ...a tune. What...? Some... mambo. Some mambo. Amazing. Truly amazing. How many new things can be done with an old thing. Do you think so? I do! You don’t know anyone who uses this technique, do you? Not really, it’s... my own technique, so to speak. You are able to get some sort of double bass sound with your... Yes, the double bass is better heard in jazz pieces... this sounds like drums, separate drums playing... Right. Shall we also listen to... ..a jazz piece? Sure. It’s very interesting to watch you play, as well. With this kind of sign of the horns you touch... with my index finger I tap... ...the fretboard.... ...and I get the double bass. Who transcribes this music for you? Nobody, you just... No, I just arrange my pieces, like that. You listen to a record... Yes, I listen to a melody, and then I transpose it, just like that... Look, I was mightily impressed by your performance... You’re very kind. ..and I’m sure our viewers will be too. I hope so! Maybe you’re going to teach the whole world this new guitar-playing style. Do you think so? That would be too much for me! It’s an invention. Have you patented it? Not yet. Thank you very much. Thank you. I hope I will never need your professional help, but you never know. I sure hope you don’t. Goodbye and thank you, thank you very much. Thank you. BIO VITTORIO CAMARDESE Nacque il 6 luglio del 1929 a Potenza in Italia. Frequentò un liceo classico del capoluogo lucano. Vinse una borsa di studio e andò a Roma alla casa dello studente. Si laureò in medicina e chirurgia specializzandosi poi in radiologia. Lavorò al San Filippo Neri e poi al Policlinico Umberto primo fino al 1991. Cominciò a suonare da bambino il mandolino e la fisarmonica. Con la chitarra sviluppò una sua personale tecnica (tapping) che entusiasmava chi aveva la fortuna di ascoltarlo. Fece la sua prima apparizione in tv a “Primo Applauso“ (rai) nel 1956 dove vinse il primo premio: un televisore. Nel 65 partecipò al programma “Chitarra amore mio“ (rai) condotto da Arnaldo Foà dove spiegò le caratteristiche della sua tecnica e nel 73 a “Speciale per Voi“ programma cult condotto da Renzo Arbore. Con Arbore iniziò una profonda amicizia che lo avrebbe accompagnato fino agli ultimi anni della sua vita. Dividendosi tra la carriera di medico ed una vita notturna all’insegna del jazz frequentò due storici locali romani: il Music inn e il Folk Studio. In quegli anni suona e frequenta molti personaggi: da Chet Baker a Grappelli, da Tony Scott a Joe Venuti, Lelio Luttazzi, Piero Angela, Romano Mussolini, Irio De Paula, Marcello Rosa, Giuliano Gemma, Fabio Testi, Ursula Andress Nel 78 incontrò la compagna alla quale rimarrà legato per 18 anni. Lei aveva un bimbo di 3 anni (Roberto Angelini) Nel 78 partecipò ad un altro programma di Arbore. Fu la sua ultima apparizione televisiva. Il carattere schivo e modesto e la troppa pressione che l’andare in onda gli metteva lo convinsero a rifiutare successivi inviti. Fu chiamato a presentare la sua tecnica in america ma la paura di volare glielo impedì. Non accolse neanche l’invito del maestro Morricone di trascrivere il suo originale modo di suonare. Non volle mai provare una chitarra elettrica per paura di prendere la scossa. Si rifiutò sempre di incidere convinto che la registrazione non rendesse giustizia al suo stile. Gli ultimi anni della sua vita sono caratterizzati da una profonda depressione. Muore il 2 luglio del 2010 a Potenza. Pubblicato in data 03/lug/2013
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