Dall’11 settembre alla pandemia: vent’anni di paura, strategia della tensione e controllo globale
Lo shock globale indotto dall’11/9 e la percezione di una “minaccia estrema e globale” sconvolsero il mondo e generarono una serie di ripercussioni a catena di cui stiamo ancora oggi pagando il conto. Allora il governo Bush ne approfittò per ottenere un casus belli, introdurre leggi liberticide e “privatizzare il governo”. Questo fu possibile grazie alla “paura“, che troviamo protagonista degli eventi che stanno sconvolgendo e trasformando oggi il mondo.
A 20 anni esatti da uno shock globale che è stato sfruttato come un pretesto per stravolgere la società e inaugurare un ventennio di stati di emergenza ripetuti, oggi la paura ha indotto nell’opinione pubblica l’idea che si debba per forza scegliere tra salute e libertà per poter tornare a sentirsi “sicuri”. Si è convinta la popolazione della necessità di cedere libertà, privacy, diritti fondamentali, mostrando una cieca e passiva obbedienza nei confronti dell’autorità. Si sono convinti i cittadini a i