433-lLeonardo Liberati Donatella Rizzotti Rap ancora Rap......
Biografia
Leonardo Liberati nasce a Roma il 6 settembre del 1993, da madre brasiliana e padre italiano. Nel 2002 a 9
anni inizia a scrivere i primi testi “protorap” per gioco con i compagni di classe. La passione per la scrittura
rimane sempre costante ma è nel gennaio del 2008 che inizia a scrivere i primi veri testi. Nello stesso
momento (14 anni) inizia a nutrire interesse per la psicologia e la filosofia e la voglia di utilizzare la scrittura
come forma di ricerca interiore, influenzato dall’attitudine sociale del rap brasiliano, a cui s’ispira per i suoi
primi lavori. Due anni più tardi inizierà ad incidere i primi brani in studio sotto lo pseudonimo di Homen.
Nel 2013 entra a far parte dell’Eurofobia music factory, progetto hip-hop romano con il quale gira due
video di gruppo, uno dei quali a cinecittà sotto la regia di Marco Carlucci verrà premiato al Nuovo Cinema
l’Aquila di Roma, ed uno da solista Pagine.
Sul finire dello stesso anno però ha un malore e gli viene diagnosticato un raro tumore al cervelletto che lo
tiene lontano dalla scena musicale per qualche mese. Dopo l’intervento, nel mese che intercorre tra la fine
della radioterapia e l’inizio della chemioterapia, inizia il suo percorso universitario presso la facoltà di
psicologia.
L’anno seguente firma un contratto con l’etichetta romana indipendente Hip-Hop Made in ita con la quale
alla fine pubblica solo un video, Boicottaggio. Nello stesso anno inizia a prendere lezioni di canto.
L’estate del 2015 e quella del 2016 sono contrassegnate dalla partecipazione Sicily coast to coast, tour per
le principali città della costa meridionale della Sicilia, dove ha la possibilità di collaborare con altri
cantautori e di esibirsi in piazze, musei, locali e ristoranti dell’isola.
Homen
Il concetto di “Homen” è il concetto fondante di tutta la sua attività. Homen infatti lo definisce si come un
nome d’arte ma non nel senso comune del termine. Il concetto di nome d’arte qui viene preso nel suo
significato letterale cioè non il nome di un artista ma il nome di una vera e propria arte, quella di far
coincidere ciò che sei con ciò che fai.
Homen infatti come vocabolo lo definisce “portachiavi di lettura”, una parola che da sola veicola diverse
chiavi di lettura e diversi argomenti, le principali sono: Homen come Homo (uomo) omen (presagio),
Homen che a livello fonetico si legge “omen” ma che in realtà cela una lettera muta che ne cambia il senso
come prima di una “o” o una “a” rende queste vocali verbi, Homen che con le sue consonanti disegna un
triangolo al cui interno sono incastrate le sue vocali (noi).
Nella sua musica Homen è il titolo superiore che sta dietro ogni altro sottotitolo, è il titolo della saga e non
del singolo film.
Questa prospettiva espressa tramite i suoi testi mira a venire in aiuto all’ascoltatore. La musica o l’arte non
ha il fine di intrattenere ma quello di evocare, di far vivere quelle che lo psicologo ungherese Mihaly
Csikszentmihalyi definiva come esperienze di flusso. Per integrare e coltivare queste esperienze che
permettono agli uomini di espandere la propria personalità ballando al ritmo della vita e non in contrasto
con questa.
Evergringo
Negli anni però il lavoro di Homen si è discostato sempre di più dal mondo del rap, non solo a
livello di gusto musicale o sonoro ma soprattutto a livello letterale, creando la necessità di uno
sdoppiamento. Nel 2020 sorge così Evergringo più diretto e di pancia rispetto a Homen, più
filosofico e poetico. Evergringo è un rapper che segue la filosofia di Homen, e che perciò non
rappresenta la “doppia H” (Hip-hop),ma una sola,quella di Homen. La differenza sostanziale sta
nel fatto che Evergringo manifesti tutto un sentire personale di cui Homen non parla.
Evergringo condivide
Homen congiunge
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