Anche agli dei piace scherzare

Viaggiavo con la mia macchinina che sembra trasportata dai sogni di bambino, quella che schiacci un bottone e fai i viaggi nella fantasia, ed andavo incontro al profilo luminoso di una città così vuota ultimamente. Gli splendori finti che lasciano freddi, ammutoliti, in code di auto che viaggiano verso dove non si sa, e la città da bere in cui gli dei sanguinano. E allora ho bisogno di sentire una voce vicina, di portare lo sguardo a fuoco su un futuro in cui non si parlerà più di niente che non sia vita, un domani in cui, ovunque andrò, troverò sempre il sole, la luna e stelle, troverò sogni e presagi, e converserò con gli dei.
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