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Della fragilità intrinseca del potere che in tutte le epoche deve continuamente dimostrare ai sottomessi cosa sia capace di fare delle loro vite. Di come i sottomessi medesimi accettino di buon grado e volentieri lo stato servile in quanto ciò può essere anche piacevole a confronto della liberà che ha sempre un prezzo altissimo. Di come la liberazione dalla servitù non possa che presuppore un atto di forza che dimostri la falsità e l’incapacità del potere a continuare ad imporre il suo regime.
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