L’Italia del 2025. Una precognizione di G.A. Rol riferita da un testimone

[p.s. Scriviamo qui in cima un post-scriptum, perché alcuni sembrano non prestare attenzione alle spiegazioni fornite sia qui nella didascalia che nel video. La voce NON è quella di Rol, come non lo era nel 2014, ma quella del testimone al quale Rol comunicò la precognizione, il signor Giuseppe S.. E la suora non ha alcun ruolo!] Nel 1991 Gustavo A. Rol disse a un suo conoscente che entro il 2025 in Italia ci sarebbero state il 60% di persone “di colore“ e 40% di bianchi. La testimonianza era stata inizialmente riiferita nel 2014, ma il testimone aveva ricordato male l’anno preciso (che pensava fosse il 2020). All’inizio del 2018 ha stabilito con maggior certezza che l’anno era il 2025. In rete si trovano video troll che continuano a riferire la data del 2020 nonostante da mesi siano stati avvertiti dell’errore. Circa la precognizione in se stessa, preveniamo i complottisti della domenica e quelli che vorrebbero strumentalizzare questa informazione a fini politici, che Rol ha avuto appunto una “precognizione“, come moltissime altre, ha cioè “visto“ qualcosa che riguarda il futuro, al di là di qualsiasi speculazione, e non si è basato su presunte e indimostrate strategie a tavolino, che vorrebbero favorire flussi migratori di massa verso l’Europa (tranne quelle ovvie delle mafie in loco che ne hanno tutto l’interesse). Nel 1991 del resto, l’unico problema migratorio era quello della crisi albanese, e i grandi flussi da Africa e Vicino/Medio Oriente erano ancora di là da venire. A parte ciò, continua a valere quanto a suo tempo dissi su queste percentuali: esse sono di tale entità, che se davvero troveranno conferma nel 2025 (cosa che potrà essere stabilita nel 2026 o 2027), vorrà dire che qualche evento di grande portata sarà accaduto, poiché non è realistico pensare che ci si possa arrivare solo con i “barconi“. Chiunque voglia fare una analisi statistica ne dovrà convenire. Aggiungo infine che con persone “di colore“ vanno intese tutte le razze e “gradazioni“ “non bianche“, e non solo di provenienza africana, come si può evincere dalla chiara dicotomia riferita.
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