Il circuito di SPA-Francorchamps ha davvero pochissime giornate in deroga rumore durante l’anno, al netto degli eventi sportivi irrinunciabili come il Mondiale di Formula 1 e la 24 ore. Pagani ha avuto a disposizione due interi giorni per il suo programma “Arte in Pista“, all’interno del quale gli entusiasti possessori di Huayra R possono provare l’incredibile esperienza che questa vettura e il suo Team assicurano.
In uno di questi due giorni a SPA, c’è stato spazio per invitare anche me a provare la macchina e l’organizzazione dei super-esclusivi track day made in Pagani. Con una delle vetture non destinate ai clienti, ho avuto modo di sperimentare sulla mia pelle che cosa vuol dire questo programma nella sua completezza, a partire dall’ambiente dei box, dove tutto è curato nel minimo dettaglio per rendere la giornata in pista indimenticabile ai fortunati possessori di Huayra R.
Mi cambio negli spogliatoi dove vedo le tute specifiche Pagani appese a degli utilissimi raffreddatori che le rinfrescano tra un turno e l’altro, ce ne sarebbe una anche per me, sono tentato di metterla ma sono troppo affezionato alla mia. Ci sono i guanti, i caschi, un fisioterapista a disposizione di chi ne ha bisogno con tutte quelle forze G che la macchina scatena. Tutto è pensato nel minimo dettaglio come Pagani ci ha sempre abituato. Talmente non vedo l’ora di guidare, da non accorgermi di quanti comfort e coccole ci siano all’interno di questa organizzazione, al punto da non accendere neanche il climatizzatore di cui l’auto è addirittura provvista. Imparo soltanto dopo che il Team Pagani è riuscito a sviluppare un sistema di aria condizionata che rende la macchina vivibile anche alle temperature più elevate, cosa che, su una macchina da corsa, può fare la differenza in tante circostanze. Al posto mio in quanti si sarebbero domandati “ci sarà l’aria condizionata“? Eppure c’è!
Mi sento speciale pensando che io sia uno dei pochissimi ad aver guidato sia la Zonda che la Huayra R e, tra adrenalina e sensazione di orgoglio, sento le auto dei clienti passare sul rettilineo parallelo alla pit lane con un urlo etereo. Le accensioni dei V12 da 850 cv e giri a pochi metri da me fanno soggezione, almeno così credo debba essere per gente a posto di mente. Su di me hanno lo stesso effetto dei canti delle sirene, sono indissolubilmente attratto, tanto che penso di essere l’unico nel paddock senza tappi alle orecchie.
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